Castello di Montefiore Conca

Venerdì 9 luglio 2020 - ore 21

 

 

Conferenza di Andrea Vitali

 

L'IMMAGINARIO MEDIEVALE

 

Credenze e superstizioni dell'uomo del medioevo

 

 

 Leviatano

 

Diavolo Leviatano

 

I modi mentali dell'uomo del Medioevo impongono un particolare rapporto con le dimensioni del passato, del presente e del futuro. L'uomo medievale prende normalmente in considerazione il passato remoto solo come ricca fonte di avvenimenti sacri: meravigliosi e sorprendenti. Il passato che vale la pena di salvare - solitamente per via orale, più raramente sulla pagina scritta - è quello delle miracolose gesta dei santi e dei martiri, rivissute in termini simbolici, nell'ambito di un impianto mistico e visionario in cui volontariamente si mescolano pochissime notizie storiche e una straripante presenza di leggende e invenzioni: si pensi alla tradizione dei Vangeli, alla Legenda Aurea di Iacopo da Varazze (XIII secolo) e, entrando nell'ambito musicale, alle Cantigas de Santa Maria e, in generale, ai canti dei pellegrini che ci sono pervenuti.

 

La «realtà» del passato che interessa l'uomo del Medioevo è quella della leggenda, del mito, della nozione simbolica. Questo è l'aspetto del passato che in prima istanza merita di essere tramandato nei testi liturgici, nei drammi sacri, nei racconti intorno al fuoco, sulla pagina scritta.

 

Siamo agli antipodi della nostra moderna scienza storiografica che afferma che ciò che conta ed è vero è solo ciò che effettivamente è accaduto nella realtà del passato. Ma è soprattutto il presente la dimensione medievale più prodiga di eventi meravigliosi e carichi di significato. In modo analogo al passato, anche la quotidianità del presente non attrae l'interesse degli storici medievali. È invece la connotazione inconsueta ed eccezionale a risvegliare la loro attenzione, in quanto manifestazione dell'ultraterreno.

 

 

Richiesta prenotazione: 349. 4449144